Federico approda al disegno giovanissimo, affascinato dalla possibilità di esprimere se stesso tuffandosi con la penna dentro uno spazio bianco. “Posava la mano sul foglio senza cancellare mai” ricorda la madre. Il suo segno scorre veloce sulla carta per ritrarre paesaggi con campagne assolate, dune di sabbia, case dai tetti spioventi, petali di fiori dai colori sgargianti.





Federico Maistrello




Raggiunta l’adolescenza Federico passa dagli album ai diari di scuola che riempie di scritte, slogan, citazioni, adesivi, poesie, canzoni. Tra le righe dei suoi testi, c’è sempre un ritratto di un amico che lo guarda smarrito, di un cane raggomitolato, di una figura femminile seminuda dal portamento gentile.





Federico Maistrello

Federico Maistrello




Le donne di Federico sono tutte regine dal corpo sensuale e fiero. Le linee colorate si aggrovigliano e si intrecciano nel tratteggiare i loro seni prorompenti, i loro fianchi tondi, le morbidezze del loro ventre da cui si irradiano strisce ondulate che come fiamme lucenti illuminano lo spazio intorno.



Federico Maistrello




Gli uomini hanno invece un aspetto più modesto, con le basette lunghe, l’aria stralunata, le scritte americane stampate sulle magliette, le sigarette accese e fumanti tra le dita. Sembrano appena usciti dalla pagina, giusto per parlare con noi e renderci partecipi delle loro opinioni, fantasie e speranze.




Federico Maistrello




Alcune pagine sono arricchite da schizzi di strumenti musicali, chitarre fender stratocaster, gibson, con riportate sotto legende e annotazioni tecniche, come promemoria per nuovi progetti sonori.




Federico Maistrello




Ma ciò che contraddistingue la composizione di questi diari, incessante attività che accompagnerà Federico tutta la vita, è la presenza ricorrente di simboli dalle forme bizzarre, sue creazioni originali, come il cerchio attraversato da una freccia, il sole medusa dai lunghi tentacoli e i tanti punti interrogativi spiraliformi. Elementi grafici con i quali suggellerà ogni sua poesia, una sorta di cosmogonia artistica, espressione di una vertigine terrena alla costante ricerca di un punto di fuga.




Federico Maistrello

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